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Bonus Casa e Cessione del Credito, cosa cambierà?

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Bonus Casa e Cessione del Credito, cosa cambierà?

Torniamo a parlare della Cessione del Credito perché ci sono importanti dichiarazioni da parte dei rappresentanti del governo che sembrano far intravedere una modifica alla situazione attuale della quale vi abbiamo parlato nel nostro ultimo post (se te lo sei perso clicca qui), che sta entrando nella fase di attuazione con estrema difficoltà. 

Che succede alla possibilità di Cessione del Credito?

Il Ministro Patuanelli, dalla propria pagina ufficiale su facebook, ha dichiarato testualmente:

Che le modifiche effettuate negli ultimi due decreti al meccanismo della cessione dei crediti, che maturano a seguito degli interventi edilizi, disposti con il nobile obiettivo di evitare truffe, di fatto hanno bloccato completamente migliaia di interventi, rischiando di far fallire le imprese oneste e di danneggiare migliaia di famiglie.

Ancora, aggiunge Patuanelli che:

Come Governo, devo intervenire immediatamente con un decreto correttivo con un prolungamento dei termini.

E’ chiaro quindi che la situazione, effettivamente, non è assolutamente positiva.

A seguito delle nuove modifiche apportate dal governo nel decreto “Sostegni Ter”, nonostante ci sia ancora la possibilità di cedere il credito fino al 16 febbraio, alcuni istituti di credito come la BPM, Le Poste Italiane, che sono il maggior finanziatore di questa operazione, e la Cassa Depositi e Prestiti, hanno bloccato la possibilità di accedere a questi fondi, preventivamente, chiudendo completamente i rubinetti già da una settimana.

Questo significa, per tutte quelle imprese e aziende che avevano basato le proprie operazioni sull’ottenimento della cessione del credito, trovarsi senza fondi in maniera improvvisa.

Questa mancanza di liquidità può creare uno shock molto importante con la conseguente difficoltà di proseguire i cantieri intrapresi.

Se è vero che la finalità descritta nel decreto è sacrosanta, ed è quella di evitare delle truffe, lasciando questi finanziamenti in mano alla criminalità organizzata, è pure vero che non si può penalizzare tutti coloro che stanno lavorando onestamente intervenendo definitivamente sui paradossi che si sono creati. 

Partendo dal presupposto che non abbiamo la certezza che Patuanelli possa intervenire nel prossimo Consiglio dei Ministri, che dovrebbe essere quello legato al decreto anche del problema del caro bollette, è vero anche che dovrà andare a risolvere la questione in maniera risoluta.

Quali possibilità ci saranno quindi per effettuare la Cessione del Credito?

Al momento ci sono due possibilità al vaglio del ministero:

  • La prima è quella di permettere nuovamente la cessione del credito, anche successivamente al primo intervento, limitando però la possibilità solo a quelle società finanziarie validate dalla Banca d’Italia, e da essa vigilate, così da consentire una maggiore sicurezza a tutti.
  • La seconda strada è l’attuazione di uno strumento estremamente semplice, che tutto sommato andava attuato fin dall’inizio, è quello di far sì che il primo membro della filiera della cessione del credito, quindi la prima società finanziaria o la prima banca che cede il credito, si occupi del reperimento di tutta la documentazione, associandola, in maniera diretta, ad un solo immobile

Reperita questa documentazione, l’istituto di credito, la inserisce all’interno del cassetto fiscale legando questa pratica di cessione del credito con un codice univoco che possa essere riferito a quell’immobile e a quell’intervento di ristrutturazione, che risulterà quindi facilmente recuperabile, e tracciabile, in tutti i passaggi successivi.

Quale è il problema delle tante Cessioni del Credito?

Molto semplicemente il problema è che, le varie cessioni del credito, andavano poi a far perdere l’oggetto iniziale della cessione, rendendo difficile reperire su quale immobile era stata attivata la ristrutturazione per la quale era stata erogata la cessione del credito.

Cosa fare ora se vogliamo usare la Cessione del Credito?

La cosa importante in questo momento, per coloro che stanno valutando se utilizzare questo strumento e per chi sta richiedendo dei preventivi per la ristrutturazione dei propri immobili, è di aspettare.

In questo periodo sarà fondamentale cercare di capire se, finalmente e una volta per tutte, il governo interverrà in una maniera definitiva, chiara e non soggetta a modifiche mensili che possono cambiare le pratiche attivate.

La speranza è che vengano fornite anche delle scadenze un pò più lunghe, Patuanelli, nel suo intervento, parla anche di prorogare, a causa di questo stop che c’è stato nelle procedure anche il bonus del 110% legato alle unifamiliari, che prevedeva che fosse effettuato almeno il 30% dei lavori entro il 30 giugno del 2022 e la conclusione del cantiere entro il 31 dicembre 2022.

I tempi sono molto stretti e la speranza è che possano intervenire in modo semplice, creando una maggiore trasparenza e dando maggiori tempi di fruizione dei bonus disponibili.

Cosa può succedere se la situazione delle cessioni non si sblocca?

Il problema maggiore è legato al costo delle materie prime, che sta salendo molto, e alla loro scarsità.

Una delle leggi di mercato è che, se è presente una scadenza a tre mesi, le materie prime verranno fatte pagare molto di più e la manodopera subirà un drastico aumento.

La speranza è di rientrare in un’ottica di normalità, per permettere a quello che potrebbe essere uno strumento estremamente utile, che ci permetterebbe di raggiungere degli ottimi obiettivi di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, di funzionare regolarmente.

La corretta attuazione di questo strumento potrebbe essere un volano per tutto quello che è il settore immobiliare, sotto tanti punti di vista, compreso quello delle compravendite, che ne è il possibile anello finale.

I provvedimenti presi negli ultimi mesi, come il visto di conformità, l’asseverazione della congruità delle spese, ed ora la limitazione della cessione del credito ad una sola volta, sono stati interventi che sono andati a creare un corto circuito dal quale potrebbe risultare difficile riprendersi.

Cosa fare quindi per il futuro?

Vedremo cosa succederà nel prossimo consiglio dei ministri e se effettivamente verranno prese delle decisioni.

Il consiglio, in questo momento, è quello di aspettare ancora un pò per capire quello che succederà, e cominciare a muoversi nel momento in cui si avrà la certezza almeno di un ampliamento delle tempistiche, e in cui tutto risulterà, nel bene o nel male, molto più chiaro e trasparente.

Ci auguriamo che, visto il caos che hanno creato proponendo una soluzione poco ragionata, potrebbe essere la volta buona.

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Sono Massimiliano Onofri (detto Massimo), e dal 1998 lavoro nell’intermediazione immobiliare, dove ho iniziato con un grande marchio in franchising per poi spostarmi sul modello collaborativo e creare la mia realtà, la Ticambiocasa agenzia immobiliare, dove insieme all’arch. Federica La Marra abbiamo cambiato l’approccio al cliente che si rivolge a noi per comprare e vendere case, che è il vero fulcro del nostro lavoro (l’immobile è un mezzo).

ticambiocasa@gmail.com

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