La direttiva europea “case green” approvata: rivoluzionerà il mercato immobiliare?
L’approvazione, da parte del Parlamento Europeo (link qui), alla proposta di legge sulle case Green, il cosiddetto “Provvedimento sulle Case Green” sta creando un po’ di subbuglio e la gente comincia a chiedersi “adesso che cosa succederà?”
L’invito è quello a restare tranquilli perché, in questo momento, se è chiaro che l’obiettivo è quello della “Riduzione delle emissioni ed il raggiungimento di Emissioni Zero per gli immobili”, è altrettanto chiaro che ci saranno ancora molte cose da definire e molte eccezioni (alcune già segnalate).
Cosa succederà quindi con la riforma Case Green?
Viene confermato quello che è stato previsto dall’Unione Europea, gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e almeno la classificazione energetica D entro il 2033.
Per quanto riguarda invece gli edifici non residenziali e quelli pubblici, il raggiungimento delle stesse classi energetiche dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (Classe Energetica E) e il 2030 (Classe Energetica D).
Quali saranno le eccezioni?
Secondo quanto anticipato la Direttiva Europea ha già previsto che ci saranno una serie di eccezioni, come gli edifici dei centri storici, quelli vincolati ai beni culturali, o quelli troppo “onerosi da ristrutturare”, cioè quegli edifici per cui le ristrutturazioni potrebbe essere troppo onerose e non più convenienti.
Si lascerà quindi una certa discrezionalità agli stati.
Inoltre, in questo momento, stanno cominciando le trattative, quindi è difficile avere già una proiezione di quello che succederà.
l’impulso è chiaro a quello l’abbiamo già detto
Ma qual è il primo parco immobiliare Nazionale di interventi che dovrà essere effettuato?
Sicuramente, quello che riguarda per tutti i paesi dell’Unione Europea, dove la percentuale degli edifici “Energivori” non dovrà superare il 15%.
In Italia si tratta di almeno un milione e 800 mila edifici, ma si presume che siano circa 2 milioni quelli dove bisognerà intervenire immediatamente.
Altre novità della riforma Case Green?
Queste proposta di legge prevede anche altre novità, come l’obbligatorietà, per tutte le nuove costruzioni pubbliche e quelle non residenziali di nuova costruzione all’uso dei pannelli solari.
Vengono evidenziate anche alcune specifiche per cui si prevede che non si applicherà questa normativa agli immobili di particolare valore storico o architettonico e anche a quelli dell’edilizia sociale, in cui le ristrutturazioni comporterebbe un aumento degli affitti non più giustificabile per il tipo di edilizia.
Esistono quindi una serie di possibilità di cambiamento e di rettifica, tenendo presente che i deputati dovranno avviare a breve i negoziati con i vari governi per poter concordare la forma definitiva di questa normativa.
Stiamo quindi parlando, in questo momento, di una iniziativa che è soggetta a molte modifiche da qua ai prossimi anni.
Altro aspetto importante, paradossale se pensiamo a quanto successo in Italia fino ad ora con il Superbonus 110%, è che i reggimi finanziari dovranno prevedere degli incentivi e delle agevolazioni per le ristrutturazioni profonde, sopratutto nel caso degli edifici con le prestazioni peggiori, e anche sovvenzioni e sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili.
In conclusione
Scorrendo sul sito troverete anche importanti informazioni sugli obiettivi di questa “Normativa Case Green“, sulle misure di sostegno contro la povertà energetica (altro aspetto molto importante), e le deroghe già inserite.
Analizzando quando emerge da questa normativa risulta quindi chiaro che il problema esiste, ed è legato al consumo dell’immobile, ma, in questo momento, c’è anche una grossa grossa difficoltà nel capire come agire dal punto di vista legislativo, e soprattutto come far sì che questa normativa non abbia un impatto estremamente negativo nell’economia dei paesi membri della UE, come, per esempio, segnalato dai rappresentanti di Confedilizia.
In questo momento, per come viene presentata, questa normativa non sarà applicabile per dei motivi logistici e pratici, verrà rettificata e adattata alla situazione immobiliare dei vari stati, ma l’attenzione ad avere immobili che abbia una classe energetica più elevata sarà sempre più centrale nei meccanismi di compravendita da qua ai prossimi anni.
Il consiglio è di diffidare da chi vi dà elementi già certi, perché in questo momento nessuno ha la certezza, tanto meno il Parlamento Europeo, di quello che succederà.
Questo articolo è tratto da una nostra analisi del seguente link:
https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20230310IPR77228/case-green-approvata-la-posizione-del-parlamento-europeo
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