La BCE alza i tassi: quali sono le conseguenza per i mutui sugli immobili?
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La notizia del 22 Luglio 2022 è che la BCE ha alzato i tassi di interesse per la prima volta dopo 11 anni.
Cerchiamo di capire se c’è veramente da preoccuparsi, come questo influirà sul mercato dei finanziamenti e anche dei mutui e quelle che possono essere le conseguenze.
Perchè la BCE ha alzato i tassi?
La BCE ha proceduto, come anticipato, ad alzare i tassi d’interesse, la cosa particolare è che lo ha fatto non come i mercati si aspettavano, ovvero di 25 punti base, ma di 50 punti base.
Il tasso principale sale quindi a 0,50%, il tasso sui depositi a zero e il tasso sui prestiti marginali a 0,75%.
L’obiettivo dell’aumento dei tassi è quello di cercare di fermare l’inflazione che sta aumentando e che si avvicina al 10 per cento.
Il tentare queste politiche di contrazione della spinta economica, aumentando il costo del denaro per arrivare al 2%, è un qualcosa più che altro fisiologico ed effettivamente è una strada che potrebbe funzionare.
Ma cerchiamo di capire per i mutui quello che potrebbe succedere.
Partiamo da un presupposto, non dobbiamo spaventarci.
In realtà gli istituti bancari, da qualche mese a questa parte, si erano già preparati a quello che sarebbe successo, se pur non pensavano probabilmente neanche loro che sarebbe saliti così tanto.
Per questo i prodotti finanziari come mutui a tasso fisso e i mutui a tasso variabile sono già saliti negli ultimi mesi, ma se ci pensate non si era mai effettuato un rialzo dei tassi interesse da parte della BCE.
Questo aumento non dovrebbe quindi sconvolgerci più di tanto e non dovrebbe cambiare sostanzialmente quella che è la propensione all’aumento di tassi, anzi è probabile che si, il variabile sarà molto di più rispetto a quanto ha fatto fino a poco tempo fa, ma il tasso fisso, che era già salito abbondantemente con questa previsione, non dovrebbe avere grossi cambiamenti.
E con lo spred che succede?
Un elemento però che potrebbe incidere, e sul quale si sta ponendo attenzione in queste ore, è il discorso dello spread: unitamente al problema del rialzo dei tassi di interesse la crisi di governo in Italia sta facendo aumentare lo spred e quindi la differenza tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Che cos’è lo Spred? Lo spread, traducibile con «differenza», «scarto» o «divario», è la differenza di rendimento tra due titoli (azioni, obbligazioni, titoli di stato) dello stesso tipo e durata, uno dei quali è considerato un titolo di riferimento. Nel caso dei titoli di Stato, spesso i titoli di riferimento sono i Bund emessi dalla Germania, considerata la solidità e la forza dell’economia tedesca.
Un maggior spread potrebbe portare le banche, avendo una percezione di difficoltà finanziaria economica del paese, ad una minor propensione all’erogazione dei mutui. Perché ricordiamoci che lo spread, quindi il differenziale tra quanto pagano le banche per prendere i soldi dalla banca centrale e quanto chiederanno a voi, è il vero elemento differenziante.
E’ pensabile quindi ipotizzare che ci sarà comunque una generale attenzione e prudenza nell’erogazione dei mutui.
Come dicevamo i tassi variabili saliranno un pò di più ma è comunque un buon momento per i prodotti finanziari ed i muti che sono ancora molto vantaggiosi rispetto a qualche anno fa. Siamo quindi entrati in territorio tutto sommato positivo.
Capire quale possa essere la proiezione non è così semplice, possiamo immaginare che la crisi del governo e le perplessità dei mercati potranno incidere sullo spread e quindi a quel punto aumentare la diffidenza e lo scetticismo da parte delle banche, che potrebbe arrivare anche ad alzare il proprio spread.
Inoltre non scartiamo il fattore dei budget che gli istituti bancari hanno, e che li porta a dover erogare un tot di mutui durante l’anno, che potrebbero avere una fase comunque ancora propositiva nell’ultimo quadrimestre.
In conclusione, cosa succederà ai mutui?
Tutto sommato abbiamo assistito, fino ad ora, ad un mercato immobiliare che ha resistito a tutte le variazioni avvenuto fino ad ora, sia dal punto di vista del mantenimento dei prezzi degli immobili che del numero delle transazioni, possiamo quindi pensare che anche il mercato finanziario e quello dei mutui non subirà grandissimi scossoni, almeno a stretto giro.
Sarà importante, come anticipato, cercare di capire come reagirà alla crisi di governo il mercato finanziario che si basa nelle sue analisi della verifica della situazione del paese, per capire che tipo di atteggiamento avremo da parte della banca di riferimento.
Bisognerà girare un pò di più, vedere più banche e cercare di capire qual è il prodotto migliore.
Non terrorizziamoci però perché non è il momento di avere paura, é vero che sta cambiando la situazione ma non in maniera così sensibile e pericolosa come si potrebbe pensare come a volte titoli dei giornali ci fanno credere.
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